Un pò di me


Sono una scrittrice? Sono un'aspirante scrittrice? Scarabocchio a caso? Non so per certo chi sono, ma so cosa faccio: scrivo per passione quando l'inchiostro della penna è sangue; scrivo per divertimento quando le forme sul foglio sono colorate ed armoniose; scrivo per scrivere, per esigenza, per istinto, per attitudine; scrivo perché è la forma d'arte che più mi dà libertà.
Le parole, il loro suono, la loro dimensione, sono me e io appartengo a loro.

Cominciai da piccola, con qualcosa di semplice e spontaneo.
Continuo da grande, per soddisfare lo stesso impulso che sentivo da bambina...

Per ora sono stati pubblicati due miei libri, ma in futuro farò parlare ancora di me. Ho esordito col genere narrativa per ragazzi: pubblico esigente e critico, vario e fantasioso. Il mio primo libro si intitola "Non chiamatemi ragazzina" (edizioni Scrittura & Scritture - 2006). E’ nata così Shirley Smith, la mia sorellina di carta e inchiostro, una simpatica birba, un'adorabile canaglia. Con le sue avventure ha travolto me e i suoi lettori, e poi è rimbalzata in tutta Italia a riscuotere il suo tributo di e-mail e di piccoli grandi successi. Abbiamo vinto insieme il premio Piccola Editoria di Qualità (indetto dalla Città di Chiari) e poi ci siamo classificate seconde al Bancarellino (indetto dalla città di Pontremoli): che belle soddisfazioni, cosi tante da riprovarci con un secondo libro che continuasse le avventure del primo. Certo, Shirley è cresciuta, e anch'io insieme a lei, e nel suo "Non chiamateci piccioncini" (edizioni Gruppo Albatros Il Filo - 2011), si è trovata alle prese con un turbinio di divertimento e situazioni simpatiche.

Un libro ama chi lo apre, e i suoi personaggi continuano a vivere anche quando è chiuso, quando la storia si è conclusa... E così continuo a vivere io, autrice e personaggio.